Il tetto verde è una soluzione che unisce prestazioni energetiche, ritenzione idrica e valore estetico. Si distinguono due famiglie: il tetto verde estensivo, leggero e a bassa manutenzione, e il tetto verde con sistema intensivo, assimilabile a un vero giardino pensile. Il primo privilegia specie tappezzanti come sedum e graminacee con spessori di substrato contenuti e carichi permanenti ridotti; il secondo permette arbusti, prati e persino piccole alberature, richiede maggiore spessore e un impianto di irrigazione strutturato. In entrambi i casi, una corretta progettazione consente di ottenere isolamento acustico, protezione della guaina e mitigazione del microclima urbano. Prima di trattare la parte superiore del tetto verde, bisogna essere certi che l’impermeabilizzazione del terrazzo sia stata fatta a regola d’arte per evitare infiltrazioni. Contatta Edilizia Alternativa esperta in lavorazioni edili su fune per un’analisi accurata e qualsiasi intervento di riparazione del tetto prima di predisporre il manto del tetto verde.
La stratigrafia di un tetto verde, indipendentemente dalla tipologia, segue una logica funzionale. Alla base, il supporto strutturale con adeguate pendenze e un vapore‑barriera dove necessario. Subito sopra, una membrana impermeabile antiradice in bitume modificato o membrane sintetiche (TPO, FPO, PVC) certificata contro la penetrazione radicale. È essenziale uno strato di protezione e separazione in geotessile per salvaguardare la guaina. Il cuore del sistema è lo strato drenante e di accumulo idrico: può essere realizzato con geocompositi a bugne, pannelli alveolari, strati granulari in lapillo o argilla espansa, capaci di gestire i picchi di pioggia e rilasciare umidità nei periodi secchi. Sopra si posa il filtro geotessile, che impedisce al substrato di migrare nel drenaggio. Il substrato colturale, leggero e stabile, è una miscela minerale/organica calibrata per porosità, capacità di scambio e durabilità. In chiusura, il manto vegetale in zolle, semina, piantumazione puntuale o tappeti pre‑vegetati. Bordi, ghiaie perimetrali, parapetti e bocchettoni ispezionabili completano i dettagli fondamentali. Queste informazioni sono tutte contenute nelle linee guida ISPRA per il verde pensile, inclusa il Codice di pratica UNI11235/2015 italiano che stabilisce i criteri per la progettazione, esecuzione, controllo e manutenzione delle coperture a verde pensile.
Un tetto verde intensivo è un sistema di copertura vegetale che presenta uno spessore del substrato compreso tra 15 e 100 cm o più, permettendo la crescita di una grande varietà di piante tra cui arbusti, piccoli alberi, piante perenni, annuali e persino orti urbani. Questo tipo di copertura ha un peso strutturale elevato, che può variare da 300 a 2000 kg per metro quadrato, e richiede una manutenzione intensiva e regolare che include irrigazione frequente, potature e concimazioni. Il tetto verde intensivo è progettato per essere fruibile dalle persone, offrendo funzioni ricreative, estetiche e produttive, ma comporta costi maggiori sia per l'installazione che per la gestione a lungo termine.
Un tetto verde estensivo si caratterizza invece per uno spessore del substrato molto più ridotto, compreso tra 2 e 15 cm, che ospita principalmente piante resistenti alla siccità come sedum, graminacee e muschi. Il peso strutturale è contenuto, oscillando tra 60 e 200 kg per metro quadrato, e la manutenzione richiesta è minima, rendendo il sistema quasi autosufficiente dopo la fase di attecchimento. Non è progettato per il transito pedonale frequente e presenta costi contenuti sia per l'installazione che per la gestione. Le sue funzioni sono principalmente di carattere ambientale, contribuendo all'isolamento termico dell'edificio, alla gestione delle acque meteoriche e al supporto della biodiversità urbana.
Oggi il mercato offre soluzioni “a pacchetto” e sistemi modulari. I vassoi pre‑vegetati riducono i tempi di posa e garantiscono attecchimento immediato, ideali per coperture estensive e cantieri rapidi. I geocompositi drenanti con riserva d’acqua integrata ottimizzano la gestione idrica e semplificano gli spessori. Per coperture inclinante, le griglie antiscivolo e i profili di trattenuta limitano il ruscellamento del substrato, mentre i freni al vento e le zavorre perimetrali migliorano la resistenza all’azione eolica. Nei tetti verdi intensivi, gli impianti di irrigazione a goccia o di sub‑irrigazione con vaschette di accumulo garantiscono uniformità e efficienza idrica; l’integrazione di sensori di umidità e centraline smart permette una gestione predittiva e sostenibile. Per la protezione radicale si usano additivi antiradice nelle guaine o fogli barriera separati, a seconda della compatibilità con la vegetazione prevista. La scelta del substrato spazia da miscele con pomice e perlite per leggerezza, a componenti con compost stabilizzato per apportare sostanza organica controllata. In fase di progetto, è decisiva la verifica dei carichi permanenti e variabili e il dimensionamento degli scarichi pluviali, oltre alla conformità alle norme tecniche e agli obblighi locali.
La manutenzione di un tetto verde incide direttamente su durabilità e prestazioni. Nei sistemi estensivi bastano poche ispezioni annuali per rimuovere infestanti, controllare bocchettoni, ripristinare i livelli di ghiaia e valutare l’umidità del substrato nei periodi siccitosi. Un apporto nutritivo leggero, calibrato, mantiene vigorose le coperture di sedum. I sistemi intensivi richiedono routine paragonabili a un giardino tradizionale: potature, concimazioni, gestione fitosanitaria, taratura dell’irrigazione, areazione e integrazione del substrato dove necessario. In ogni caso, è prudente un piano di manutenzione programmata con report fotografici, check dei giunti, test puntuali della tenuta all’acqua e verifica dell’ancoraggio dei bordi, così da prevenire criticità e preservare l’impermeabilizzazione.
Per posa, ispezioni e manutenzione in quota, la competenza fa la differenza. Edilizia Alternativa, specialista in edilizia su fune, opera senza ponteggi, riducendo tempi, costi e impatto sul cantiere. Le squadre certificate accedono in sicurezza a ogni porzione della copertura, effettuano ispezioni diagnostiche mirate, pulizia dei deflussi, ripristini localizzati della guaina antiradice e della stratigrafia, sostituiscono tappeti pre‑vegetati, regolano impianti di irrigazione e installano dispositivi anticaduta permanenti. L’approccio su fune consente interventi rapidi anche su tetti inclinati o in contesti urbani complessi, garantendo continuità operativa agli edifici. Con un programma manutentivo personalizzato, Edilizia Alternativa tutela la salute del tetto verde, massimizza la resilienza del sistema e assicura nel tempo efficienza energetica, comfort e valore immobiliare. Per un tetto verde che funziona davvero, scegliere professionisti su fune significa puntare su qualità, sicurezza e sostenibilità.