La verifica a punzonamento riguarda la capacità di una soletta o di una piastra in calcestruzzo di resistere allo sforzo concentrato che si genera attorno a una colonna o a un appoggio, evitando una rottura fragile e improvvisa. Questo fenomeno si manifesta con un cono tronco di distacco attorno all’elemento portante e può essere innescato da carichi verticali, dal trasferimento di momento o dalla presenza di fori e spigoli vicini al punto di carico. Una valutazione accurata è essenziale sia nelle nuove costruzioni sia negli adeguamenti e nelle verifiche di sicurezza del costruito esistente.
Se stai cercando dei professionisti capaci di effettuare un controllo accurato del punzonamento contatta Edilizia Alternativa. Ci occupiamo di interventi edili di ogni genere senza l’ausilio degli ingombranti e costosi ponteggi. Infatti utilizziamo la tecnica di edilizia su fune e ci occupiamo di ristrutturazione delle facciate degli edifici con fori o crepe. Inoltre ci occupiamo di fare sopralluoghi accurati per valutare le casistiche singolarmente prima di avviare qualsiasi pratica di risoluzione.
Le verifiche di base seguono le formulazioni dei principali codici, come Eurocodice 2, NTC e metodi consolidati di ambito internazionale (ad esempio approcci derivati da ACI e Model Code). In tutti i casi si definisce un perimetro critico u1 a distanza pari a circa 2d dall’elemento concentrante il carico, dove d è l’altezza utile della sezione. Sul perimetro si confrontano le tensioni di taglio-punzonamento v_Ed con la resistenza di calcolo v_Rd,c, verificando anche il limite superiore v_Rd,max. Quando il momento non bilanciato è rilevante, si introduce la eccentricità del carico e si ripartisce l’azione sul perimetro efficace, con adeguati coefficienti di trasferimento.
Per casi complessi – colonne vicino al bordo, presenza di aperture, piastra alleggerita, carichi dinamici o azioni cicliche – si ricorre a modelli affinati come la Critical Shear Crack Theory (CSCT), che lega la resistenza di punzonamento all’apertura di fessura in funzione della deformazione e della rotazione della piastra. In alternativa, l’approccio strut-and-tie consente una modellazione meccanica coerente quando la geometria è irregolare. Per valutazioni di dettaglio, si impiegano analisi agli elementi finiti con modelli non lineari del calcestruzzo (plasticità-danno, fessurazione diffusa), utili a stimare curve carico–spostamento, ridistribuzioni e meccanismi di collasso.
La qualità del risultato della verifica a punzonamento dipende dalla precisione dei dati di input. Oltre al rilievo geometrico e alla mappatura delle armature con pacometro, sono spesso determinanti le prove sclerometriche, gli ultrasuoni e i carotaggi per stimare f_ck in sito e modulo elastico. Dove serve validare la risposta globale, si eseguono prove di carico statiche con monitoraggio di freccia e fessurazione. La definizione corretta dei carichi permanenti e variabili, delle combinazioni allo SLU e degli stati limite di esercizio è parte integrante della metodologia. Nelle strutture esistenti si tiene conto del livello di conoscenza, con adeguati coefficienti parziali e un fattore di confidenza coerente con la campagna di indagine.
Se la verifica non risulta soddisfatta, le opzioni più comuni includono l’inserimento di armature a taglio dedicate, come pioli a testa o staffaggi ancorati, l’aumento della altezza efficace tramite solette collaboranti o drop panels, e l’adozione di capitelli localizzati. In ambito di retrofit leggero, si impiegano FRP (ad esempio CFRP con laminati o tessuti) per migliorare la confinazione e la capacità a taglio-punzonamento, con dettagli di ancoraggio curati per evitare distacchi. Altre soluzioni includono collari e piastre in acciaio, betoncini fibrorinforzati o UHPC per teste di colonna, nonché tirafondi post-installati certificati per creare stud rails equivalenti. In presenza di momenti sismici e spostamenti interpiano, la strategia deve puntare a evitare meccanismi fragili, garantendo duttilità, gerarchia delle resistenze e un detailing regolare delle armature.
Quando la verifica mette in luce criticità localizzate nell’intradosso di solette o in aree difficili da raggiungere, l’impiego di edilizia su fune permette ispezioni, prove non distruttive e rinforzi con impatti minimi su tempi e attività dell’edificio. Edilizia Alternativa, grazie alla padronanza delle tecniche su fune, opera senza ponteggi e con cantieri snelli, raggiungendo agevolmente i nodi soletta–colonna per eseguire carotaggi mirati, riprese di copriferro, iniezioni epossidiche, posa di laminati CFRP, installazione di pioli post-installati e collari metallici. L’accesso verticale consente controlli ravvicinati del perimetro critico, la verifica delle fessure, la preparazione dei substrati e la posa di rinforzi con qualità di finitura e tracciabilità documentata. In fase di progettazione esecutiva, il team affianca il progettista strutturale nel definire sequenze di posa, precompressioni o stadi di carico compatibili con l’esercizio, programmando anche monitoraggi successivi con indicatori fessurativi e estensimetria per validare le prestazioni nel tempo. Il risultato è un intervento sicuro, veloce e non invasivo, che restituisce affidabilità alle connessioni soggette a punzonamento, limitando le interferenze con gli utenti e ottimizzando i costi globali dell’opera. Con Edilizia Alternativa, la verifica e il rinforzo al punzonamento diventano un percorso integrato, dalla diagnosi alla messa in sicurezza, con attenzione alla qualità e alla durabilità.