Eternit sul tetto: cosa fare e come rimuoverlo

Se hai scoperto di avere l’eternit sul tetto qui troverai tutte le informazioni utili sulle fasi di rimozione e smaltimento con l’esperienza di Edilizia Alternativa maturata nel campo. Innanzitutto è bene sapere che il rischio sanitario non è legato alla semplice presenza dell’amianto sul tetto, bensì al rilascio di fibre nell’aria. Finché la matrice cementizia resta compatta, l’amianto è vincolato, quando invece il lastrico si screpola, si sfalda o viene colonizzato da muschi e licheni, le fibre possono liberarsi e raggiungere l’apparato respiratorio. Le linee guida nazionali considerano critico un degrado che coinvolga almeno il 10 % della superficie: oltre questa soglia la bonifica dell'amianto diventa obbligatoria. Un’ulteriore spinta arriva dall’Unione Europea, che entro il 21 dicembre 2029, i datori di lavoro dovranno garantire che nessun lavoratore sia esposto a concentrazioni di fibre di amianto superiori a 0,01 fibre per cm3, misurate in un periodo di 8 ore. L’italia inoltre sarà obbligata ad adeguarsi a questa direttiva entro il 21 dicembre 2025.

Fasi e accorgimenti in caso di eternit sul tetto

Il proprietario ha innanzitutto il dovere di censire la copertura tramite il modulo NA/1 da inviare all’ASL competente, allegando un programma di controllo periodico. Se la superficie è danneggiata, o se si prevede un intervento di ristrutturazione del tetto che lo coinvolge, bisogna presentare un Piano di Lavoro almeno trenta giorni prima dell’avvio delle operazioni. La ditta incaricata deve essere iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali in categoria 10 B e impiegare personale formato secondo l’Art. 10 del D.Lgs. 81/2008.

In cantiere l’imperativo è evitare la dispersione di fibre. Le lastre vengono trattate con uno speciale incapsulante a bassa pressione che ne sigilla la superficie. Soltanto dopo si procede allo svitamento manuale degli ancoraggi, senza usare trapani o smerigliatrici. Ogni elemento viene calato integro a terra, avvolto in big bag etichettati ADR e stoccato su pallets per la pesatura e la compilazione del Formulario dei Rifiuti. Il trasporto avviene su mezzi autorizzati verso discariche di tipo D1, dotate di celle dedicate al cemento-amianto, dove il materiale è infine inertizzato e sotterrato.

Per oltre quarant’anni il cemento-amianto, commercialmente noto come “Eternit”, è stato il materiale d’elezione per le coperture: economico, leggero, facile da sagomare, impermeabile e con discrete proprietà isolanti. La scoperta della sua elevata cancerogenicità, tuttavia, ha cambiato radicalmente il quadro normativo italiano, che con la Legge 257/1992 ne ha vietato estrazione e utilizzo, mentre il D.M. 6 settembre 1994 ha definito le procedure di bonifica e smaltimento.

Incentivi attivi nel 2025 per eliminare l’eternit dal tetto

La bonifica di un tetto e il successivo smaltimento di eternit ha un costo medio compreso fra 18 e 28 euro / m², variabile in base all’accessibilità e all’altezza del fabbricato. Per ridurre l’esborso sono disponibili diverse agevolazioni fiscali: il Bonus Ristrutturazioni (detrazione 36 % dal 1 gennaio 2025) e l’Ecobonus 65 % se la sostituzione si abbina a pannelli fotovoltaici o a interventi di efficientamento energetico. Le imprese possono inoltre accedere al bando ISI Inail, che finanzia fino al 65 % a fondo perduto per la bonifica di eternit, e agli incentivi PNRR per la copertura agrisolare.

Nel caso in cui la copertura è tanto degradata da non poter essere movimentata in sicurezza, si opta per il confinamento. Questa tecnica prevede l’applicazione di una barriera isolante (in genere pannelli metallici coibentati) fissata sopra il tetto esistente: in questo modo le fibre restano intrappolate, il rischio di esposizione si azzera e si evita il cantiere invasivo. Il confinamento, tuttavia, non elimina l’amianto e impone comunque un monitoraggio periodico.

Affidati ad Edilizia Alternativa per l’eternit sul tuo tetto

Edilizia Alternativa adotta tecniche edili su fune e sistemi di ancoraggio certificati, riducendo tempi e costi legati ai ponteggi e minimizzando l’impatto sul vicinato. Ogni intervento inizia con una mappatura dettagliata delle superfici, così da pianificare in anticipo la logistica di cantiere e lo smaltimento. A bonifica conclusa, il nostro team realizza la nuova copertura – metallica o in lastre grecate coibentate – integrando linee vita, isolamento ad alte prestazioni. Il risultato è un tetto più sicuro, più efficiente e pronto a valorizzare l’immobile per i prossimi decenni. Con Edilizia Alternativa la rimozione dell’eternit dal tetto non è soltanto un adeguamento a norma di legge, ma l’occasione per trasformare la copertura in un plus energetico e architettonico, proteggendo al contempo la salute di chi ci vive e lavora.

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